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giovedì 22 agosto 2013

Un libro per la scuola

Alla scuola ci teniamo e facciamo il possibile per sostenerla: dopo la bella iniziativa dello scorso Natale, che avete abbracciato con entusiasmo, ora che sta per iniziare il nuovo anno scolastico abbiamo pensato a un nuovo modo in cui Gioeca e i genitori possono dare una mano alle scuole, agli educatori e in definitiva ai bambini.

Fai un regalo alla scuola di tuo figlio: per ogni libro-gioco Melamusic acquistato (il cui prezzo varia fra €17,90 e €24,90), la Gioeca ti omaggerà di un pacchetto-regalo a scelta fra i 4 proposti, costituito da materiale di cancelleria.

Perché Melamusic? Perché cancelleria?
I libri-gioco Melamusic si compongono di manualetto+CD e vengono utilizzati con fantasia dagli educatori nell'ideazione di attività e recite o anche solo per divertirsi insieme ai bambini con danze e canti. Gli argomenti trattati? Un'infinità: i colori, la natura, l'educazione stradale, l'evoluzione, ecc.

La cancelleria, come ben sappiamo, è utilizzatissima dai nostri bambini: carta, cartoncino, penne, gomme, colla e materiali creativi vari vengono utilizzati tutti i giorni sia a casa che a scuola e rappresentano mezzi di stimolazione importanti in termini di manualità e creatività.

Fai felici le maestre, fai felici i tuoi bambini!

Offerta valida fino al 20.09.13 e fino ad esaurimento scorte.

venerdì 31 maggio 2013

Il peso del ruolo genitoriale


Bravo genitore = Genitore consapevole
by Patrizia

Quanto pesa cercare di essere un genitore ideale?
Quanto ci costa cercare tutti i giorni di essere all’altezza di un ruolo che spesso idealizziamo? E quanto il nostro voler essere un bravo genitore dipende da elementi esterni anziché interni?
Per stare bene dobbiamo liberarci dai modelli genitoriali generalisti, conoscere e accogliere noi stessi e rispettare, possibilmente nutrendola, la nostra persona nel suo insieme.

Certo, lo stesso parlare di “peso” ci fa sentire un po’ in colpa, perché ben sappiamo che a tanto sforzo corrisponde altrettanta gioia difficile da descrivere.
Non c’è dubbio che essere genitori sia molto faticoso a livello fisico e mentale. E il benessere? No, non quello dei figli: a quello pensiamo e provvediamo continuamente, in fondo. Il benessere del genitore, intendo. Come fa un adulto a integrare in serenità il proprio vivere individuale e quello genitoriale?

Durante un interessantissimo incontro sulla comunicazione efficace seguito di recente, si è parlato anche di cosa significhi essere un genitore ideale. Con stupore ho ascoltato quel relatore illuminante dire una frase profondamente potente e in grado di mettere a nudo una sovrastruttura mentale imponente:

Non esiste il ruolo di genitore, esisti TU”.

In altre parole esisto io (se avete voglia di fare un po’ di riflessioni metteteci il vostro nome) che ho X figli e porto avanti ME STESSO/A per accompagnare la crescita di quei bambini.

Che vuol dire tutto ciò? E perché ne stiamo parlando?
Parliamo di fatica perché è l’altra faccia della medaglia straordinaria che è diventare genitori. Perché se ne parla sempre poco, si confinano stanchezza e frustrazioni a stati d’animo indesiderabili cui non è il caso di fare pubblicità.
Ma forse è anche per questo che ci sentiamo tutti un po’ più soli.

Posto che non esistono emozioni buone e cattive (ma di questo parleremo qui anche in futuro), è importante riconoscere e in qualche modo “dialogare” con queste emozioni che tutti, ma proprio tutti, proviamo prima o poi.

Tornando al discorso dei ruoli… cos’è un ruolo? E soprattutto in cosa consiste il ruolo di genitore?
Forse riconosceremo nella nostra immagine del “genitore ideale” caratteristiche generali universalmente condivise e accettate.
Nulla in contrario ad avere modelli e aspirazioni, basta che questi non si trasformino da stimolo a macigno.
Le caratteristiche di quel genitore ideale che abbiamo in mente sono per definizione non specifiche, non individualizzate, più che mai generalizzate e senza tempo: voglio essere un bravo genitore, devo essere un genitore giusto, accogliente, disponibile, saggio, aperto, attento, premuroso, sensibile, coinvolgente, ecc.
Ma elementi così intrisi di generalismo cos’hanno a che vedere con noi come individui unici e irripetibili, soggetti a continui cambiamenti nel tempo?

Io sono io. E sono così, in questo contesto, con il vissuto che mi porto dentro fin qui. E come se non bastasse, interagisco con questo bambino, che è così oggi, in questo contesto, con il vissuto che si porta dentro fin qui.

In quest’ottica non è utopistico e tremendamente faticoso tentare di entrare a tutti i costi in un modello genitoriale che deriva da regole universali (e pertanto non personali), da condizionamenti culturali, familiari e quindi esterni?

Forse potremmo andare a cercare pian piano (ma lo dico sottovoce) ciò che sta alla base del nostro essere.
lavorare con quello che siamo, con quello che abbiamo a disposizione, con quello che possiamo dare oggi. Continuando, certo, a fare del nostro meglio come genitori, ma liberi dall’ansia di corrispondere a modelli inarrivabili.
Potremmo riconoscere che siamo ad esempio genitori tendenzialmente accoglienti e affettuosi, ma che magari non abbiamo grandi doti di entusiasmo e coinvolgimento. E, senza ansia, lavorarci su. Ma solo se crediamo intimamente che questo sia ciò che desideriamo veramente sì per i nostri figli, ma anche per noi stessi. Solo se facciamo un bel respiro e accettiamo prima di tutto di essere così come siamo. Solo se guardiamo a noi stessi con indulgenza mentre cerchiamo, proprio come fanno i nostri bimbi, di imparare.

E potremmo fare anche un’altra cosa: davanti allo specchio, ricordiamo ogni tanto a noi stessi che siamo bravi.
Siamo bravi genitori.
Perché i “genitori perfetti” non esistono: sono figure mitologiche che non hanno nulla a che vedere con la realtà.
I “genitori ideali” possono essere tali solo temporaneamente, perché spesso capita che si dimentichino di essere in primis persone con vere emozioni, vere esigenze, vere seccature. A volte è questione di tempo prima che la realtà, incontenibile come solo le emozioni più profonde sanno essere, cerchi il suo spazio.
I “genitori pessimi”, invece, sono talmente rari da essere casi più che mai isolati. E di certo non stanno qui a leggere questo blog…

Come diceva l’apprezzato pedagogista Winnicott, la vera fortuna di un bambino è avere genitori “sufficientemente buoni”.
Perché sono genitori veri.

sabato 2 febbraio 2013

Libri per bambini

by Patrizia

Cocco e Lina
Una delle letture più dolci degli ultimi anni comincia con “Nella cella più buia e tetra di Catacombe c’erano una volta due ladri, Cocco e Lina. Avevano rubato l’uno il cuore dell’altra…”.

Una storia semplice e buffa che parla con grande delicatezza della gioia purissima dello stare insieme, della capacità di trovare la Meraviglia in ogni angolo, di procurarsi un sorriso grazie alla generosità, di creare magia anche in situazioni limitanti.

E lungo la strada non manca di divertirci e stupirci in continuazione, come quando leggiamo “Ma un giorno accadde una tragedia: furono rilasciati!”.

Lemniscaat, disponibile presso GIOECA, Udine. Lettura: dai 3 anni.

Topo Arturo e gatto Sansone
Meravigliosa fiaba del 1972 con illustrazioni ricchissime tutte da scoprire nei mille dettagli geniali e divertentissimi. È la storia di una colonia di topolini che vive in una chiesa con grande disappunto dei fedeli. Nonostante il fermo rifiuto e la strenua opposizione di questi ultimi, i topolini, con l’aiuto di gatto Sansone, non solo sventano un furto mettendo in fuga il ladro, ma diventano gli apprezzatissimi, veri custodi della chiesa.

Geniale, esilarante, irresistibile, questa storia parla di pregiudizi, di superficialità, del valore della collaborazione, del piacere di accogliere nuovi membri nel proprio gruppo di appartenenza.

Il gioco di leggere, disponibile presso GIOECA, Udine. Lettura: dai 4 anni.

domenica 16 dicembre 2012

La sicurezza dei giocattoli

By Walter


Come sempre in questo periodo si fa un gran parlare di sicurezza dei giocattoli, spesso in modo piuttosto scorretto, purtroppo.

Da sempre ci preme fare chiarezza su un argomento fondamentale come la sicurezza dei giochi e la loro provenienza.

Partiamo dicendo: state tranquilli!

Fortunatamente viviamo in un Paese dove le norme di sicurezza sul giocattolo vengono rispettate e i controlli sono assolutamente rigorosi e frequenti sia da parte dei NAS (Nucleo Anti Sofisticazioni dei Carabinieri), sia dalla Guardia di Finanza.

La sicurezza dei giocattoli è regolata a livello europeo per rispondere ai requisiti essenziali già a partire dalla fabbricazione.

Le norme di sicurezza europee garantiscono la conformità ai requisiti di base del prodotto apponendo sugli articoli (o sulle confezioni) approvati il marchio di conformità "CE".

Questo contrassegno apparentemente semplice racchiude una serie di prescrizioni molto complesse e rassicura il consumatore sulla bontà del prodotto.

Ecco dove potete leggere la norma entrata in vigore a luglio 2011: http://goo.gl/AfZMh. Attenzione: CE non è un marchio di qualità, ma unicamente di conformità alle norme di sicurezza valide nella Comunità Europea.

Made in China: anche su questo argomento è giusto fare una riflessione e chiarire per bene la situazione.

1) La Cina, come altri Paesi del sud-est asiatico, detiene tecnologie avanzatissime in grado di garantire una qualità spesso superiore a quella dei Paesi occidentali.

2) La Cina è incaricata della stragrande maggioranza dei manufatti di tutto il mondo (e non parliamo solo di giochi): gli articoli vengono realizzati in base alle norme di sicurezza del Paese cui sono destinati.

3) Quel che può succedere è che l’importatore europeo, allo scopo di realizzare il maggior utile possibile, decida di acquistare materiale non conforme alle norme di sicurezza del proprio Paese; oppure che il produttore, per abbattere drasticamente i costi, chieda alla Cina di realizzare prodotti necessariamente di scarsa qualità.

4) Ne consegue che c’è Made in China e Made in China. I produttori e gli importatori seri e votati alla qualità vera mantengono anche nel Made in China non solo la sicurezza, ma anche tutte le caratteristiche di forza del prodotto di base: durevolezza, design, funzionalità.

Quindi che fare?? Il buonsenso innanzitutto!

Riflettete sui vecchi adagi, tipo che nessuno regala niente, e magari affidatevi al vostro negoziante di fiducia che, nel caso dei giocattoli, deve conoscere bene sia i prodotti che le tappe di crescita dei bambini.

Anche perché spesso il grado di sicurezza dei giocattoli non è dato dal gioco stesso ma dalla corrispondenza o meno fra l’età minima per la quale quel gioco è stato pensato e l’età reale del suo utilizzatore. In altre parole: diamo ai bambini giochi adatti alla loro età.

Buon divertimento e godetevi il Natale con i vostri figli, magari giocando con loro!